Situata nel cuore del Foro Romano , la chiesa accademica dei Ss. Luca e Martina presenta una complessa vicenda costruttiva . La fondazione della piccola chiesa dedicata alla martire romana Martina , risalente al VII secolo , si deve probabilmente a papa Onorio I (625-38) responsabile anche della trasformazione della vicina Curia in chiesa di S. Adriano in tribus fatis . Il perpetuarsi dell' uso civile dei due vani di S. Martina e S. Adriano, attestato almeno fino al XII secolo; restaurata e riconsacrata nel XIII secolo da Alessandro IV , la chiesa di S.Martina viene donata nel 1588 all' Accademia di San Luca con bolla di Sisto V in cambio della chiesa di S. Luca , patrono dei pittori , distrutta a seguito degli interventi attuati in piazza S. Maria Maggiore. Il patronato della chiesa si trasmette dunque alla nuova sede , incorporando il titolo di S. Luca in quello di S. Martina. Da allora si susseguono diversi progetti miranti alla ricostruzione dell' edificio: dal modello ligneo attribuito a Giovanni Battista Montano , alla soluzione a firma di Ottaviano Mascherino , ai progetti promossi da Federico Zuccari e da Giovanni Baglione , ridotti tuttavia , a causa della mancanza di fondi , alla realizzazione di opere di precipua necessità. Che la chiesa non versasse in buone condizioni è attestato anche dalla " Sacra Visita " , denunciante la fatiscenza dell' edificio appena un decennio prima dell' intervento cortoniano , che ebbe inizio nel 1634.
E' a partire dalla chiesa inferiore che Pietro da Cortona impronta il progetto di rinnovamento dell' edificio , iniziato a proprie spese al fine di realizzare qui la sua cappella funeraria , ma avendo in animo la possibilità di un successivo intervento nella chiesa superiore , forse già sperando di trovare le reliquie di Santa Martina che , come fu nel caso di santa Bibiana , avrebbe potuto suscitare l' interesse del cardinale Barberini o di suo zio Urbano VIII . E nell' ottobre 1634 , appena iniziate le opere murarie della cripta , in prossimità del vecchio altare della chiesa inferiore , avviene il ritrovamento delle sacre reliquie , provocando lo sperato interessamento del cardinale Barberini.
L' altare maggiore
L’altare maggiore in marmi di diversi colori è stato disegnato da Pietro da Cortona. Poco sopra la mensa è la statua raffigurante santa Martina, opera di Nicola Menghini (1635) sovrastata da “San Luca in atto di dipingere la Madonna” , copia dell’opera di Raffaello realizzata dall’artista Antiveduto Grammatica.
Gli altari laterali
Sono completati in tempi diversi : Lazzaro Baldi , allievo del Cortona , realizza la decorazione dell' altare del braccio destro , dedicato a san Lazzaro , ornandolo di marmi preziosi e dipingendo il grande quadro con il martirio del Santo (1680-82) . L' altare del braccio sinistro vede dapprima il progetto di Carlo Fontana , quindi quello di Carlo Buratti , per essere infine consacrato nel 1728 ancora incompiuto ; sarà ultimato solo nel 1731 , quando Sebastiano Conca , principe dell' Accademia , verrà autorizzato a ornarlo a proprie spese , dipingendo il grande quadro dell' Ascensione di Maria .
I pennacchi
Il principe Camillo Rusconi progetta i quattro rilievi in stucco con le figure degli evangelisti , finanziando quello dedicato a san Matteo (1727-1728) , affidato dopo la sua morte , all' allievo Giuseppe Rusconi . Sebastiano Conca finanzia l' esecuzione degli altri tre modelli , sugli schizzi di Camillo Rusconi : san Marco ( opera di Filippo della Valle) , san Luca e san Giovanni ( eseguito da Giovanni Battista Maini ) posti in opera nel 1730 e ai piedi dei quali compare lo stemma accademico.
Il sacello
Il Sacello (nell’architettura cristiana rappresenta una chiesa o cappella di piccole dimensioni)
L'altare, disegnato da Pietro da Cortona, fu realizzato da Giovanni Canale Artusi detto il Pescina . La decorazione dell’altare, in alabastro, è opera di Cosimo Fancelli.
Chiesa inferiore di Santa Martina
La Chiesa inferiore di Santa Martina ospita le reliquie della Santa omonima ; in essa , inoltre , sono presenti:
1- Busto di Pietro da Cortona , Bernardino Fioriti
2- “Cristo morto con la Vergine e il Padre”, bassorilievo in stucco opera di Algardi
Nessun commento:
Posta un commento